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Fondazione Il Fatto Quotidiano inaugura il 2023 con una nuova raccolta fondi

“Un calcio a Gomorra: riapriamo il campetto Emilia Laudati a Secondigliano”


Caro EASY NEWS


dare vita ad un campo da calcio può sembrare una cosa di poco conto se non si comprende il contesto in cui questo progetto è ambientato e le ragioni profonde che lo animano alla base.


Siamo a Secondigliano, periferia della periferia di Napoli, come dicono molti dei suoi 45 mila abitanti. È stata per anni la storica roccaforte della famiglia Di Lauro, che ha ispirato la penna di Roberto Saviano e che continua a essere egemone in un crocevia affollato di clan. Proprio a pochi metri da dove nacque il capostipite del clan Di Lauro sorge il complesso di case del rione dei Fiori che a Napoli tutti chiamano “Terzo mondo”, un tempo la piazza di spaccio a cielo aperto più grande d’Europa.


È qui che l’Associazione Sportiva Dilettantistica Secondigliano (ASD) ci ha chiesto una mano per poter dare nuova vita al campetto di calcio del Parco Emilia Laudati, oggi completamente abbandonato.

Il campetto è lo stesso dove Vincenzo Strino, 36 anni, presidente dell’ASD Secondigliano e dell’associazione Larsec, ha giocato da bambino. Molti dei suoi compagni di calcetto, quelli con cui ogni sera si salutava al grido “oh, domani partitella!” non ci sono più: o morti ammazzati come boss, a 20 anni, o in carcere.


Qui un ragazzo su due abbandona gli studi, uno su tre vive in una situazione di povertà relativa, la maggior parte di loro passe le giornate in strada. E se cresci per strada è difficile non avere il destino segnato.Togliere i bambini della strada è il nostro obiettivo”, spiega Vincenzo Strino. “Alcuni li perderemo, perché non si può fermare il mare con le mani… Ma se riusciamo a salvarne anche solo uno sarà una goccia, la nostra piccola goccia”.


La riqualificazione del campetto da calcio Emilia Laudati significa permettere ai ragazzi e alle ragazze di stare insieme ed essere seguiti da educatori-allenatori, secondo i valori della legalità e della cultura sportiva portati avanti dall’ASD Secondigliano e secondo il “patto di cittadinanza” che l’associazione chiede di sottoscrivere alle famiglie nel momento in cui i ragazzi iniziano a giocare a calcio. Il motto è “studia, partecipa, gioca”: per combattere la dispersione scolastica, è possibile iscrivere i ragazzi alla scuola calcio dell’ASD Secondigliano e seguire due allenamenti alla settimana, più una serie di attività laboratoriali nell’anno studiate assieme alle scuole e alle parrocchie del territorio, pagando una quota simbolica di 10 euro all’anno, ma solo se si frequenta la scuola dell’obbligo e se si ha un buon rendimento. L’associazione, oltre alla preparazione atletica, offre anche la possibilità di seguire i ragazzi con il doposcuola e dei corsi di recupero. 

Solo così tanti di questi ragazzi saranno finalmente liberi di scegliere chi essere, chi diventare. Senza avere il destino segnato, solo perché nati con un determinato cognome, o in un determinato quartiere.


Per questo speriamo tu possa apprezzare la nostra scelta ed aiutarci a portare a compimento la raccolta, ti saremo grati per quanto vorrai e potrai fare, anche un piccolo contributo è importante.


Grazie per il tuo sostegno


Cinzia Monteverdi

Presidente Fondazione il Fatto Quotidiano


Noi ti aggiorneremo sul progetto perché tu possa avere fiducia che la tua donazione avrà contribuito al buon fine del progetto.

   
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