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Cari navigatori, care navigatrici, carissimi sostenitori e carissime sostenitrici,


prima di tutto un ringraziamento. Anche nel 2022 siete stati tantissimi. Il vostro interesse e la vostra dedizione hanno permesso a ilfattoquotidiano.it di occupare di nuovo il terzo posto nella classifica web dei quotidiani generalisti che hanno pure una testata online. È un risultato notevole che nel 2023 tenteremo di confermare e migliorare. Gli eventi delle ultime settimane rendono palese l'importanza di avere anche sulla Rete una voce libera in grado di raccontare quello che gli altri non dicono o che, sempre più spesso, nascondono. Pensate solo a ciò che è accaduto durante il dibattito parlamentare sul decreto Rave. Mentre tutti, o quasi, si occupavano delle norme riguardanti i party illegali, noi vi raccontavamo come la nuova legge reintroducesse la possibilità per i condannati definitivi per tangenti di non scontare neanche un giorno in carcere. E nelle stesse ore pubblicavamo in esclusiva una serie di articoli sull'indagine belga sulle mazzette Ue poi ripresi dai principali giornali d'Europa. Allo stesso modo, quasi in beata solitudine, denunciavamo come in Italia tre quarti del parlamento, con la fattiva collaborazione del governo, stesse lavorando per l'impunità delle classi dirigenti tentando di abolire il blocco della prescrizione dopo le sentenze di primo grado.


Lo facevamo noi sul nostro sito, lo facevano i nostri colleghi de il Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio, ma non lo facevano gran parte delle tv e degli altri quotidiani. Non è un caso. Far scomparire i fatti (o arrivare addirittura a inventarli) è indispensabile per non disturbare le opinioni. Così in questi mesi siamo stati l'unica testata online che ha inviato i propri cronisti, muniti di telecamere e microfoni nascosti, a centinaia di colloqui di lavoro per verificare se davvero le carenze di personale e di candidati, denunciate ogni giorno da sicofanti di varia natura, fossero dovute alle poche centinaia di euro al mese del reddito di cittadinanza. I risultati, voi che ci avete seguito, li conoscete. Così come conoscete i nomi dei tanti bugiardi, spesso invitati in tv, che i giornalisti de ilfattoquotidiano.it hanno smascherato.


Il nostro compito, del resto, è proprio questo: verificare, raccontare, comparare. È un metodo di lavoro che, sul nostro sito, prevede di tenere sempre i fatti separati dalle opinioni, di mettere a confronto pareri diversi e ospitare nei blog punti di vista di ogni tipo, anche diametralmente opposti ai nostri.


Ora però è venuto il momento di fare di più e di meglio. Da poco più di una settimana chi consulta più di dieci articoli al mese deve sottoscrivere un abbonamento sostenitore per continuare a leggerci (clicca qui). Abbiamo preso questa decisione per far fronte ai costi sempre crescenti e, soprattutto, per trovare altri fondi da investire. È inutile girarci intorno: la nostra ambizione è quella di poter raggiungere un giorno corriere.it e repubblica.it, le due testate che ci sopravanzano nella classifica dei siti di news più consultati. Ma per farlo dobbiamo crescere. Anche dal punto di vista economico.


Per questo abbiamo introdotto un paywall, lasciando a consultazione libera solo la colonna dei blog, alcuni articoli di pura cronaca e tutto FqMagazine e ci stiamo organizzando per integrare ancora meglio il lavoro della redazione web con quello dei colleghi del giornale. A differenza dei nostri concorrenti abbiamo però pensato che fosse giusto individuare un modo per consentire a chi non può permettersi di sottoscrivere un abbonamento di continuare a leggerci. Per questo a partire dal prossimo febbraio chi ha un Isee inferiore ai 16mila euro all'anno potrà richiedere, attraverso un'apposita casella mail, una password gratuita di accesso illimitato al sito. Crediamo infatti che tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni economiche, abbiano il diritto se lo vogliono di informarsi.


Da parte mia, come direttore de ilfattoquotidiano.it, sento il dovere di chiudere questa lettera di fine anno con due grazie di cuore. Il primo va a tutti i colleghi che hanno sempre lavorato con passione e più del dovuto. È stato in virtù del loro impegno che abbiamo ottenuto risultati impensabili come lo splendido Mattanza nella classifica dei podcast più ascoltati, gli scoop sul caso Attanasio e sulle mazzette sul Qatar. Il secondo va invece a tutti voi lettori. Con una menzione particolare per gli oltre diecimila sostenitori che ci sono stati economicamente al fianco in questi anni e per tutti coloro che ci finanziano tramite youtube. Nel 2023 faremo di tutto per sdebitarci. Ma per ora accettate da parte mia e di tutta la redazione i migliori auguri per uno splendido anno nuovo.


Un abbraccio a tutti

Peter Gomez


Ps: e per chi non lo ha ancora fatto, non dimenticate di sostenerci garantendovi grazie alla sottoscrizione un accesso illimitato a Ilfattoquotidiano.it

   

Per ulteriori informazioni contatta il nostro ufficio abbonamenti

abbonamenti@ilfattoquotidiano.it / Tel. 06 95282055

(dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00)

   
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